WTNAPOLI IL METODO INTELLIGENTE PER L’AUTODIFESA l’Accademia I Corsi  New’s   Link Contatti    Il Maestro    Iscrizioni  Gallery Regolamento G Master Bill Newman responsabile del’Escrima per la EWTO  Master Sifu Cuciuffo Responsabile Nazionale della EWTO per l’Italia Master Camillo Docimo  5° PG e 4° TG Escrima. Escrima è dinamismo e logica, un sistema altamente sviluppato, che si basa esclusivamente su leggi matematiche e fisiche, economizzando i movimenti al minimo, le lezioni si svolgono sotto il motto " less is more" il meno è più. I movimenti complicati ed acrobatici vengono abbandonati infavore di semplicità ed efficacia. Le Origini del’ Escrima L'uso di armi ricorre fin dai tempi più antichi,  ma è difficile stabilire una data precisa per  l'origine della scherma. Ma l'uso di armi per  "sport" e per allenamento iniziò intorno al 1200  a.C. con gli Egiziani, come attestano alcune  immagini decorative che ci sono giunte da quel  periodo.  Gli esercizi schermistici si diffusero in seguito  anche in Grecia, anche se ebbero un peso poco  rilevante: a proposito di ciò parla Senofonte,  nella sua "Ciropedia", dicendo che il peso  ridotto della scherma era dovuto al fatto che,  durante le battaglie tra falangi, era quasi  impossibile mancare il colpo, per cui gli esercizi  miravano soprattutto a potenziare la forza con  cui i colpi venivano portati. Il grande successo di queste pratiche si deve  senz'altro agli antichi Romani, i quali  schieravano nelle arene i famosi gladiatori (dal  latino gladium, cioè spada), che si affrontavano  entusiasmando un folto pubblico che accorreva  per vedere questi duri scontri che si  concludevano quasi sempre con la morte di uno  dei contendenti. Già in questi anni la pratica  comincia a raffinarsi: ne parla Vegezio nel "De  re militari", descrivendo i principi di base  dell'addestramento schermistico dei Romani:  colpire per la via più breve e non scoprirsi nel  colpire.  Dopo la caduta dell'Impero Romano, i gladiatori  scompariranno, e nel Medioevo si arriverà a rudi  combattimenti con pesanti armi, come spadoni  a due mani (che colpivano solo di taglio),  corazze e scudi. Durante questi anni si perdono  le raffinatezze dei Romani per tornare all'arte  del combattimento tipica dei popoli del Nord  Europa, basata sui colpi di taglio.  Già nel XIII secolo si parli di una scherma  italiana che gode di grande prestigio anche fuori  dai confini nazionali, come attestano varie fonti  del periodo. Si hanno testimonianze di varie  "societas" dedite all'addestramento dei giovani  all'uso delle armi. Il primo trattato di scherma  italiano risale al 1409, si chiamava "Flos  duellatorum" e fu scritto dal trattatista friulano  Fiore dei Liberi.  Nel tardo Medioevo, grazie anche alla scoperta  della polvere da sparo, il modo di combattere  cambia radicalmente: gli spadoni vengono  sostituiti da leggere spade, più maneggevoli, e  le ingombranti corazze vengono via via  cambiate con abbigliamenti meno pesanti.  Risale al 1487 il trattato "De arte gladiatoria  dimicandi" di Filippo Vadi.  La scherma vera e propria, nasce alla fine del  Quattrocento, nel Rinascimento, anche se il  duello di punta nasce nel XVI secolo grazie ad  un italiano, Camillo Agrippa, che scoprì che  l'arma, con opportune modifiche, sarebbe  diventata ancora più leggera e maneggevole. Le Origini della Scherma Escrima" in lingua filippina Tagalog ha lo stesso  significato dello spagnolo "esgrima", ovvero  "scherma". Il primo contatto storico del mondo  occidentale con l'Escrima si ha nell'epoca delle  prime conquiste  coloniali che seguirono alle  esplorazioni dei "nuovi mondi" scoperti dai grandi  navigatori agli inizi del '500. Quando i  "conquistadores" spagnoli arrivarono nelle  Filippine, trovarono ad aspettarli tribù belligeranti  che usavano armi tradizionali per difendersi.  Magellano, in particolare, venne ucciso nella  battaglia di Mactan del 1521 dal capotribù Lapu-  Lapu, trafitto da una freccia, e non ucciso con  una spada o un bastone come molti escrimadores  sostengono. Dopo la conquista, gli spagnoli  bandirono l'arte marziale indigena (che però  rimase nascosta nelle danze e nei rituali popolari)   sostituendola con la scherma spagnola. Il kali  moderno risente ancora adesso dell'infuenza  spagnola. Molti ritengono che l'origine  dell'Escrima si trovi nelle arti marziali  indonesiane, che hanno le loro radici nel Kun Tao  e nel Silat. Il Kun Tao (letteralmente la via del  pugno) non è altro che una delle evoluzioni che  ha avuto il Ch'uan Fa (conosciuto in occidente ed a Hong Kong con il termine Kung fu e nella Cina  moderna  come Wu-shu), mentre il Silat deriva  dai movimenti adottati  dalle arti marziali della  penisola indiana e  della popolazione araba che si  insediò in Indonesia verso il XIII secolo.   Del resto, a partire da XIV secolo  iniziò  l'insediamento di popolazioni musulmane  anche nel sud delle Filippine, invasione che si  fermò con  l'arrivo degli spagnoli: ancora oggi  le isole meridionali  dell'arcipelago filippino  sono abitate dalla popolazione "moros"  musulmana.  In realtà, gli innumerevoli stili delle arti  marziali filippine hanno assorbito tecniche e  schemi motori da qualsiasi arte marziale  portata dai vari conquistatori delle Filippine  che si sono succeduti nel corso della storia:  indiani, arabi, spagnoli  (con  accompagnamento di portoghesi ed italiani),  americani, giapponesi. Negli ultimi anni è  cresciuto l'interesse per le arti marziali meno  diffuse, provenienti da diverse culture di tutto  il mondo, incluso Escrima, Capoeira, Savate,  Muay Thai ed altre. Ritenuta la migliore arte  per imparare ad usare i coltelli ed a difendersi  da essi, Escrima ha attirato persone non  necessariamente interessate al suo aspetto  culturale. Come conseguenza, molti sistemi di  Escrima sono stati modificati, per renderli più  "vendibili" ad un pubblico esteso. L'infuenza di  altre arti marziali asiatiche sul modo di  proporsi "sul mercato", ha portato ad una  enfatizzazione del trapping, del controllo e del  disarmo, focalizzandosi sull'aspetto  dell'autodifesa. D'altra parte, il Kali-Arnis-  Escrima non si è evoluto in senso sportivo  come altre arti marziali (soprattutto  giapponesi e cinesi), mantenendo una certa  impronta guerriera dovuta alla sua origine  (l'uso delle armi ne è insieme la causa e la  diretta conseguenza).  Un altro campo in cui la disciplina si sta espandendo è il sincretismo  con le tradizioni di scherma Europea,  medioevale e rinascimentale, direzione in cui  la sta sviluppando Master Bill Newman, allievo  diretto di Latosa ed ora responsabile EWTO  per l'Escrima.  Il Cinquecento fu il secolo d'oro della scherma  italiana, secolo nel quale vennero gettate le basi  della scherma moderna. Ed è in questo periodo  che la scherma diventa un'arte. Della prima  metà del Cinquecento è il trattato "Opera nova"  di Achille Marozzo, uno dei più insigni trattatisti  italiani. Da questo periodo si vedrà un proliferare  di scuole e di trattati. La scherma italiana è diventata ormai la più  evoluta d'Europa, ed anche trattatisti stranieri si  ispirano alla scherma italiana per redigere i loro  trattati. Il monopolio italiano nella scherma cadrà nel  secolo successivo, il 1600, con la nascita della  scuola francese, che ovviamente si porrà subito  in contrasto con quella italiana, e di quella  spagnola. La scuola francese si specializza nel  gioco di punta, e risulterà essere più gradita ai  nobili del tempo. I francesi inoltre apportano  alcune modifiche alla scherma: impongono l'idea  che sia scorretto l'uso del pugnale negli incontri  e proibiscono di toccare l'avversario con la mano  non armata per non sbilanciarlo: la scherma così  diventa sempre più astratta e sempre più  appannaggio dei nobili. Sempre nello stesso  secolo la fisionomia della scherma si avvicina  agli schemi attuali. Una grande innovazione  viene introdotta nelle scuole: da ora in poi  verranno applicati sulle punte della armi dei  bottoni (i "fioretti"), in modo da evitare eventuali  incidenti. Le armi acquisiranno il peso e la forma di oggi  un secolo più tardi, nel 1700. Nello stesso secolo  appaiono anche i primi trattati sulla scherma con  le norme e le regole che sono in vigore tutt'oggi.  Questo periodo vede anche lo sviluppo della  sciabola, che era diventata indispensabile nelle  battaglie: quest'arma viene in seguito raffinata,  con un gioco misto di punta e di taglio. Le  nazioni che subito sviluppano una grande  tradizione in quest'arma sono Italia, Francia ed  Ungheria.  Nell'Ottocento si sviluppano le Accademie, e si  arriva a considerare la scherma come uno sport  affascinante ma basato su regole astratte  lontane dalla realtà del combattimento. Tra  l'Ottocento e i primi anni del Novecento la  scherma italiana viene rappresentata da  personaggi tra i quali Agesilao Greco, Antonio  Conte, Beppe Nadi, Roberto Raggetti ed altri.  La nuova era della scherma nasce con le prime  Olimpiadi dell'era moderna, proposte da Pierre  de Coubertin nel 1896. Nei primi anni del secolo  due schermidori italiani si metteranno  particolarmente in luce: Nedo Nadi, che nelle  Olimpiadi di Anversa del 1920 conquisterà ben  cinque medaglie d'oro, e Edoardo Mangiarotti,  che tra gli anni '40 e gli anni '50 riuscirà a  conquistare 13 medaglie, il record per uno  schermidore azzurro.  Nei primi anni del '900 il panorama  internazionale della scherma sarà dominato  dall'Europa Occidentale, con Italia, Francia,  Spagna, Gran Bretagna e Olanda che  monopolizzano le competizioni. Solo dopo la  Seconda Guerra Mondiale verranno fuori le  nazioni dell'Est Europeo: su tutte l'Unione  Sovietica, la Polonia, e l'Ungheria.  Da qui si arriva ai giorni nostri, con la scherma  ormai diffusa in tutto il mondo e con i grandi  trionfi della scherma   Accademia di Napoli  Master Camillo Docimo